Archivio | gennaio, 2009

Scendere in campo (e vincere con un tiro da 4)

14 Gen

Il livello della politica nazionale può essere facilmente misurato guardando alla propria città.
Bologna, aldilà di una folkloristica parentesi salumaia con Guazzaloca, è sempre stato un tenace fortino del PCI prima e dei (P)DS poi. Contenti tutti? Si dai, si è sempre stati da dio, ci baciamo quotidianamente i gomiti e ci piace essere nati in un piccolo paradiso socialista in cui l’economia funziona bene, la sanità funziona bene, le scuole si valà, c’è un traffico della madonna però insomma, tanto (concludo con gli stereotipi) siamo gente che va piano e c’ha la pancia piena.

La parentesi queer folk del sosia di Platinette quando non è Platinette (1, 2) ha però scoperto le carte sullo stato di salute mentale dell’elettorato bolognese, pronto a farsi carico di un idiota per 5 anni, seguiti poi da altri 5 anni di Hitler senza i baffi da cretino nonchè ex sindacalista. L’elezione di Cofferati è uno sbaglio comprensibile però, dopo 5 anni di amministrazione soporifera persino Dj Francesco avrebbe raccolto risultati strepitosi vestendosi da coglione inneggiante alla figa, cioè presentandosi genuimanete per quello che è. Perciò Cofferati = plebiscito. Nessuno se lo immaginava e poi è finita come è finita, tirandosi i piatti, restituendo i regali, riprenditi i tuoi dischi, queste mutande sono tue, addio.

Ora il PD candida, attraverso quello strumento super democratico ma assurdamento stupido-cazzo-siete-un-partito-decidete-qualcosa-ogni-tanto-datecene-uno-figo Flavio Delbono. Su cui, per pietà umana, tacciamo.
Dall’altro lato c’è una lista civica che ricandida Guazzaloca, prendendo una probabile minoranza bulgara e poi c’è il sorpresone di inizio anno. Quell’avvenimento che pensi “sicuro sicuro nella top ten a dicembre” e alla fine a luglio già non ti ricordi più mentre mandi giù l’ennesimo cocktail fatto male mentre una spagnola in erasmus cerca di vomitarti sulle scarpe. Ecco.

Oggi pomeriggio si è candidato sindaco Alfredo Cazzola. Non vince, ma mettiamoci su un caffè che prende almeno il 30.

Ok, dai. Chiudiamo qua le cose divertenti, pensiamo piuttosto al ritorno d’interesse per i grandissimi Black Box grazie alla suprema feel good hit of the winter di J Ax. Messi in contatto da chi? Ma da lui!

Puoi sentire il funk

10 Gen

Capelli afro, blackexploitation, un giro di basso killer, il salto della corda in mezzo alla strada, le pontiac. Che fissa.

Gil Scott-Heron – The Bottle

Riformismo al bar

10 Gen

fini_vs_negro

Stampa rassegnata

8 Gen

Dalla colonnina di destra di corriere.it. Pronti via:

– Will Smith che per fingere di scopare Rosario Dawson ha chiesto a Tom Cruise di reggergli il cazzo. Tom pare abbia l’asse delle spalle all’altezza giusta.

– Chi fa la spia sicuramente non è figlio di uno del sismi. Ingegneri (1, sono rock!, sono creativo e ho le scarpe rosse!) in preda alla noia inventano il macchinino per fare il ticket del parcheggio che manda un sms agli agenti per avvertirli quando ti scade. Stronzi.

– Come è pettinato? Quanto è ingrassato? Perchè sembra uno dei Boyzone? Cosa ci fa affianco ad un quarto di bue? Non si sa ma Tiziano Ferro, quello che acolta burial, ha anche altre forme di edonismo nella vita e tocca le pere di Manuela Arcuri in diretta su Rai1. CON RAFFALLA CARRA’ CHE GUARDA VESTITA D’OSCENO!

– Le fighe con i disegni etnici di chissà quale etnia poi, boh, ma sicuramente una che è veramente molto ingenua e naif guarda che belli i negri, hanno il ritmo nel sangue e fanno il gesto della legna. Arretratezze destrutturate negli umori vaginali. E negli sguardi intensi.

Una lacrima sul viso

7 Gen

Il 20 gennaio si insedierà Barack Obama. Beh, sticazzi. Il 20 genaio perdiamo George W. Bush, l’uomo che ha reso irripetibili  questi momenti nella storia del genere umano.

Letterman’s Top 10 George Bush moments: